Diminuisce di 18,3 miliardi il debito pubblico ad agosto
Il debito delle amministrazioni pubbliche è diminuito di 18,3 miliardi ad agosto rispetto al mese precedente, risultando pari a 2.840,7 miliardi.
A questo risultato, spiega Bankitalia, hanno contribuito la riduzione delle disponibilità liquide del Tesoro (15,2 miliardi, a 53,2) e l’avanzo di cassa delle amministrazioni pubbliche (3,7 miliardi).
Per contro, l’effetto degli scarti e dei premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione dei tassi di cambio hanno aumentato il debito (0,5 miliardi).
Con riferimento alla ripartizione per sottosettori, il debito delle amministrazioni centrali è diminuito di 17,8 miliardi, quello delle amministrazioni locali di circa 0,6 miliardi.
Il debito degli Enti di previdenza è rimasto invece sostanzialmente stabile.
La vita media residua del debito – immutata rispetto al mese precedente – è pari a 7,7 anni.
La quota del debito detenuta dalla Banca d’Italia è diminuita al 25,1% (dal 25,2% del mese precedente), mentre a luglio (ultimo mese per cui questo dato è disponibile) quelle detenute dai non residenti e dagli altri residenti (principalmente famiglie e imprese non finanziarie) sono leggermente aumentate, collocandosi rispettivamente al 27% e al 12%.
Ad agosto le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono state pari a 55,1 miliardi, in aumento del 2,5% (1,3 miliardi) rispetto al corrispondente mese del 2022.
Nei primi otto mesi dell’anno le entrate tributarie sono state pari a 352,4 miliardi, in aumento del 6,6% (22 miliardi) rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente.
Arnaud Daniels
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