Al Sud si è creato lavoro, ma è lavoro povero
Il 41 per cento di famiglie povere è al Sud.
È un dato molto preoccupante perché fotografa una crescita della povertà anche nel 2022, quando l’occupazione è cresciuta. Vuol dire che si è creato soprattutto lavoro povero.
Vuol dire che quasi il 20% delle famiglie del Sud, pur avendo un occupato, rimane in povertà.
I salari erosi dall’inflazione, che ha colpito bollette e beni alimentari, hanno ridotto il potere di acquisto delle famiglie.
Questo è un tema che al Sud è molto molto rilevante: una grande questione salariale, sul quale bisogna intervenire sia aumentando il livello dei salari, ma anche mantenendo interventi volti ad aiutare le famiglie più deboli.
Sono considerate in povertà assoluta le famiglie e le persone che non possono permettersi le spese minime per condurre una vita accettabile. La soglia di spesa sotto la quale si è assolutamente poveri è definita da Istat attraverso il paniere di povertà assoluta.
Questo comprende l’insieme di beni e servizi che, nel contesto italiano, vengono considerati essenziali. Ad esempio le spese per la casa, quelle per la salute e il vestiario.
Ovviamente l’entità di queste spese varia in base a dove abita la famiglia, alla sua numerosità e ad altri fattori come l’età dei componenti.
Nel 2005 si trovava in queste condizioni il 3,3% della popolazione residente in Italia. in termini assoluti, siamo passati da 1,9 milioni di individui poveri a circa 5 milioni tra 2017 e 2018.
La pandemia ha portato a un nuovo aumento delle persone in povertà assoluta, che sono circa 5,6 milioni nel 2020 e nel 2021.
Nel 2022 sono in condizione di povertà assoluta poco più di 2,18 milioni di famiglie (8,3% del totale da 7,7% nel 2021) e oltre 5,6 milioni di individui.
Attenzione. I dati 2021 presenti differiscono da quelli che, sempre con riferimento al 2021, sono stati pubblicati nel Report dello scorso anno (15 giugno 2022). I nuovi dati 2021 sono stati infatti ricostruiti tenendo conto dell’aggiornamento della metodologia di stima della povertà assoluta e incorporano sia le novità introdotte dalla più recente versione della classificazione dei consumi delle famiglie.
Ecco perché si registra purtroppo una maggiore diffusione rispetto al 2021; l’incidenza a livello familiare risulta, infatti, pari all’8,3% e quella individuale arriva al 9,7% mentre, secondo i dati ricostruiti, nel 2021 i corrispondenti valori si attestavano, rispettivamente, al 7,7% e al 9,1%. In larga misura l’aumento osservato è imputabile alla forte accelerazione dell’inflazione registrata nel 2022.
Anche nel 2022 l’incidenza di povertà assoluta è più elevata tra le famiglie con un maggior numero di componenti: raggiunge il 22,5% tra quelle con cinque e più componenti e l’11,0% tra quelle con quattro. Segnali di peggioramento provengono dalle famiglie di tre componenti (8,2% da 6,9%).
Il disagio più marcato si osserva per le famiglie con tre o più figli minori dove l’incidenza arriva al 22,3%;
La povertà assoluta continua a colpire in modo marcato i minori.
Nel 2022, la povertà assoluta in Italia interessa quasi 1 milione 269 mila minori (13,4%, rispetto al 9,7% degli individui a livello nazionale); l’incidenza varia dall’11,5% del Centro al 15,9% del Mezzogiorno.
Rispetto al 2021 la condizione dei minori è stabile a livello nazionale, ma si colgono segnali di peggioramento per i bambini da 4 a 6 anni del Centro (l’incidenza arriva al 14,2% dal 9,3%) e per quelli dai 7 ai 13 anni del Mezzogiorno, per i quali si arriva al 16,8% dal 13,8% osservato nell’anno precedente.
Le famiglie in povertà assoluta in cui sono presenti minori sono 720mila, con un’incidenza dell’11,8% (era l’11% nel 2021).
Gli stranieri in povertà assoluta. Gli stranieri in povertà assoluta sono oltre un milione e 700mila, con un’incidenza pari al 34,0%, oltre quattro volte e mezzo superiore a quella degli italiani (7,4%).
Tuttavia, per questi ultimi si registra un incremento della povertà assoluta a livello nazionale (7,4% dal 6,9% del 2021), ma anche nel Nord e nel Mezzogiorno (rispettivamente 5,4% e 11,4%, da 4,9% e 10,6% dell’anno precedente).
Le famiglie in povertà assoluta sono nel 70,0% dei casi famiglie di soli italiani e per il restante 30% famiglie con stranieri (661mila, incidenza pari al 28,9%), pur rappresentando queste ultime solamente l’8,7% del totale delle famiglie.
Salvarico Malleone
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