L’euro ha festeggiato i 25 anni dalla nascita
Il primo gennaio 1999 viene introdotto l’euro, nei primi tre anni lo si utilizza solo per fini contabili e dal primo gennaio 2022 sostituisce le banconote e le monete delle valute nazionali (vedi lira, franco, marco) a un tasso di conversione fisso.
Venti Paesi, una moneta unica: l’euro festeggia 25 anni di vita, dopo aver superato diverse crisi, una pandemia globale ed essere diventato una delle valute più importanti del mondo.
L’anniversario offre l’opportunità di valutare come l’Eurozona abbia affrontato queste sfide e attuato le riforme per garantire la stabilità della sua moneta, considerando anche quali sono i risultati e le prospettive future.
Perché l’euro è stato creato e come ha fatto a sopravvivere alle numerose sfide che ha dovuto affrontare?
La creazione dell’euro rappresenta la necessità di avere un vero mercato unico.
È stata una decisione importante, ma anche una sorta di affermazione, una dichiarazione dell’esistenza di un’Europa unita.
Gli europei sono in grado di creare una moneta seria, una moneta solida. Il 79% degli europei della zona euro approva l’euro, se così si può dire.
Ci sono stati due momenti molto forti.
Il mondo finanziario stava crollando dopo la bancarotta di Lehman Brothers e bisognava prendere rapidamente una serie di decisioni estremamente importanti. Questo ha richiesto uno sforzo notevole.
Poi c’è stato il maggio 2010, che è stato il vero inizio della crisi del debito sovrano in Europa.
Un totale di cinque Paesi europei si sono trovati in una situazione molto difficile, che ha richiesto decisioni straordinariamente coraggiose per superare la crisi da parte dei Paesi interessati, dei loro governi e, naturalmente, della Banca centrale europea, che è stata in prima linea su tali questioni.
Il passaggio a una vera confederazione europea, con un’unità ancora maggiore in termini economici e di bilancio, e anche una vera unità in termini di difesa, sicurezza e diplomazia, sia una necessità a lungo termine.
In seguito a queste crisi, l’Eurogruppo ha creato il Meccanismo europeo di stabilità per aiutare i Paesi membri in difficoltà economica.
Nei Paesi che lo hanno adottato l’euro ha cambiato la vita quotidiana delle persone, rendendo più facile viaggiare, fare acquisti o studiare all’estero.
Con l’euro vi era soprattutto un vantaggio avere una moneta stabile e forte.
Secondo l’Eurobarometro, il 79% degli europei che vivono nella zona euro approva la moneta unica per l’Europa. E il 69% la approva per il proprio Paese.
Tra i più soddisfatti ci sono Finlandia, Irlanda e Germania; tra i meno soddisfatti, Croazia, Cipro e Italia.
Se si adotta un’unica politica monetaria senza avere un’unica politica fiscale, si perde una gamba. Quindi il processo è incompleto.
Una politica fiscale unica potrebbe rendere più facile per la zona euro assorbire gli shock economici.
Dall’inizio della guerra in Ucraina l’inflazione nella zona euro ha raggiunto un picco del 10,6% nell’ottobre 2022. È poi scesa al 2,4% nel novembre 2023.
L’inflazione media annua dalla creazione dell’euro, invece, è dell’1,95%.
“L’Eurosistema ha saputo reagire negli anni alle circostanze che cambiavano. Ricordiamoci tutti il ‘whatever it takes’ di Mario Draghi che ha cambiato, ha stabilizzato il mercato. Quindi l’importante è essere pronti a saper leggere la realtà, capire ed essere pronti ad adattarsi.
L’economia sta cambiando, la società sta cambiando, la tecnologia sta cambiando, le abitudini delle persone stanno cambiando e sempre più pagamenti elettronici stanno diventando una realtà quotidiana.
L‘Eurosistema deve prepararsi, e lo sta facendo pensando alla banconota del futuro, una banconota digitale: l’euro digitale.
Arnaud Daniels
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