Le nuove frontiere degli sciabolatori senza macchia
La tempesta velenosa e nauseabonda scatenata nei giorni scorsi contro Giovanna Pedretti è partita dagli account social di una famosa influencer con milioni di seguaci.
Abbiamo trasformato in una prassi democratica, ‘debunking’, lo sputtanamento senza freni del prossimo, la trasformazione di un possibile responsabile di un episodio marginale in un bersaglio da spolpare e da offrire in pasto senza paracadute al tribunale del popolo.
Il meccanismo della gogna veicolato dai social è lo stesso che l’opinione pubblica veicola da anni trasformando per esempio le veline delle procure in condanne di morte della reputazione del prossimo e la tempesta dentro cui è finita Giovanna Pedretti non possiamo dire che sia la causa della sua morte ma possiamo dire che sia parte di un mosaico più grande al centro del quale vi sono gli ingranaggi tossici del processo mediatico.
E l’ingranaggio funziona allo stesso modo sia quando si trasforma un innocente in un colpevole da sputtanare sia quando si trasforma un piccolo peccatore in un nemico del popolo: accendi il ventilatore, metti il motore al massimo e preoccupati soltanto di migliorare la tua reputazione distruggendo senza accortezze quella degli altri.
È il tempo dei cialtroni con cicuta.
Claudia Treves
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