Aperto il primo negozio di alcolici in Arabia Saudita
Il primo negozio di liquori aperto in Arabia Saudita in oltre 70 anni ha dato il benvenuto ai diplomatici non musulmani che hanno potuto acquistare alcolici.
Una lodevole iniziativa per la liberalizzazione in uno Stato ultraconservatore, che è uno dei pochi al mondo a vietare l’uso di alcolici ai cittadini.
Situato nel quartiere diplomatico della capitale Riyadh, l’apertura del nuovo negozio riflette gli sforzi del principe ereditario Mohammed bin Salman per rendere il Regno dell’Arabia Saudita una destinazione più popolare per gli affari e il turismo.
Per ora l’attività commerciale è aperta esclusivamente ai diplomatici non musulmani che devono presentare un documento d’identità per acquistare liquori, birra e vino.
In Arabia Saudita vige il divieto di consumo di alcolici fin dagli anni Cinquanta.
Vi sono anche altri paesi allineati su quella legge. Il Kuwait, ad esempio, ha proibito la vendita e l’acquisto all’interno dei suoi confini dal 1965 – una mossa che all’epoca causò la morte di centinaia di cittadini che invece bevevano profumi e alcol per sfregamento e tali leggi sono sempre attuali.
In alcuni paesi, il governo vieta ai musulmani di bere alcolici per motivi religiosi, ma le stesse leggi non si estendono ai non musulmani: in Pakistan, Oman e Qatar, l’alcol è legalmente servito ai non musulmani che ottengono un permesso nei ristoranti e negli hotel autorizzati e, in alcuni casi, possono anche acquistare alcolici nei negozi di liquori.
In Somalia e in Brunei, il consumo di alcolici in uno spazio pubblico è illegale per chiunque, anche se i non musulmani e i visitatori stranieri possono tecnicamente bere in privato.
La Somalia ha deciso di triplicare le pene per i reati legati all’alcol nel 2021.
In altri paesi, come la Libia, il Bangladesh e l’Iran, l’alcol è contro la legge, ma le vendite clandestine, il contrabbando transfrontaliero e la produzione di alcolici artigianali sono comuni.
In Sudan vigeva il divieto assoluto di bere alcolici fino al 2020, quando le leggi sono state mitigate per consentire ai non musulmani di bere, anche se non in compagnia di persone di fede islamica.
L’apertura del negozio di liquori è l’ultima mossa dei funzionari sauditi per modernizzare l’immagine del paese, in quanto il principe ereditario Mohammed bin Salman mira a incrementare il turismo e gli affari specie con i paesi occidentali.
Il monarca dell’Arabia Saudita, il re Abdulaziz, implementò il divieto di bere alcolici nel paese nel 1951, dopo che suo figlio aveva sparato e ucciso, da ubriaco, il cittadino britannico e viceconsole Cyril Ousman mentre partecipava a una festa.
Il principe Mishari fu condannato per omicidio e morì nel 2000.
In Arabia Saudita, come nella maggior parte degli altri paesi che regolano l’uso dell’alcol, la maggioranza della popolazione pratica la religione islamica.
Riccardo Dinoves
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