Sergio Mattarella contro l’odio dilagante in politica
Nel silenzio della sinistra, arriva la netta condanna del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, all’odio nei confronti della premier Giorgia Meloni.
“Si assiste a una intollerabile serie di manifestazioni di violenza: insulti, volgarità di linguaggio, interventi privi di contenuto ma colmi di aggressività verbale, perfino effigi bruciate o vilipese, più volte della stessa Presidente del Consiglio, alla quale va espressa piena solidarietà”, ha detto il capo dello Stato incontrando al Quirinale un gruppo di studenti e rispondendo ad alcune loro domande. “Il confronto politico, la contrapposizione delle idee e delle proposte, la competizione, anche elettorale – ha ribadito il presidente della Repubblica – ne risultano mortificate e distorte. Ne viene travolta la dignità della politica che scompare, soppiantata da manifestazioni che ne rappresentano la negazione. Mi auguro che la politica riaffermi sempre e al più presto la sua autenticità, nelle sue forme migliori”.
Parole pesanti che descrivono un clima ormai insostenibile.
La netta condanna espressa dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sull’inqualificabile azione con cui è stata data alle fiamme l’effige raffigurante il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, dovrebbe indurre la politica a comportarsi di conseguenza.
Soprattutto perché il Capo dello Stato non si riferisce esclusivamente all’ultimo episodio in ordine cronologico, giustamente evidenziando che si tratta di ’intollerabile serie di manifestazioni verbali di aggressività insulti volgarità.
Le recenti esternazioni del presidente della Regione Campania intrise di volgarità e bassezza culturale evidenziano il clima pesante che avvolge la politica nazionale che, di conseguenza, si riversa nelle periferie del Paese.
Piero Vernigo
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