Il valore del turismo in Italia procede lentamente
L’Italia arranca nella crescita turistica nel post-Covid per valore, considerando questo settore come aggregato di tutte le industry (dirette e indotto) che lo compongono.
Eppure lo sviluppo è inferiore a quello dei confinanti.
Le stime di World Travel & Tourism Council (Wttc) pongono la Penisola, nel 2023, sull’ultimo gradino del podio per valore del turismo in Europa, preceduta da Francia e Germania.
Invece, le proiezioni al 2033 mostrano che la Penisola è destinata a scendere al quarto posto, surclassata dalla Spagna.
Un ‘quadro’ che apre a diverse riflessioni e che è stato ‘disegnato’ dall’organizzazione internazionale, che si avvale nelle sue ricerche della collaborazione con Oxford Economics, analizzando il valore di diversi settori, tra cui accomodation, trasporti, f&b, attività culturali, sportive e di intrattenimento.
Una prima considerazione su questo scenario è il differente trend di crescita nei primi anni del post-Covid, considerando che Francia e Spagna hanno superato nel 2023 i livelli del 2019 come valore del turismo, mentre l’Italia si mostra in affanno.
Guardando i dati, la Francia passa da 219,5 miliardi di euro nel 2019 a una stima di 221,4 miliardi nel 2023, mentre la Spagna va da 188 miliardi nel pre-Covid a 194 miliardi nel 2023.
L’Italia invece procede a ritmi lenti: con una previsione di 196,4 miliardi nel 2023 non ha ancora raggiunto i 200,5 miliardi che incassava nel 2019.
Una seconda considerazione è che, in valore assoluto, la Germania è il Paese con maggior ‘giro d’affari’ nel settore turismo, stimato nel 2023 a 355,3 miliardi di euro.
Una cifra ‘monstre’, che lo stesso Wttc spiega con la valenza cruciale dei viaggi domestici: “Nel 2022, la spesa del turismo nazionale in Germania ammontava a 304 miliardi e rappresentava il 91% della spesa totale per viaggi e turismo.
Nel 2023, si prevede che la spesa interna in Germania crescerà del 3,1% su base annua, portandola del 2% al di sopra del livello pre-pandemia.
In Francia, Spagna e Italia il mercato interno gioca un ruolo comparativamente meno significativo”.
Inoltre, considerando alcuni indicatori socioeconomici forniti da Trading Economics, il Pil pro capite della Germania è molto più alto che negli altri Paesi europei, e questa maggiore ricchezza va anche moltiplicata per un numero superiore di abitanti (84 milioni nel 2022, contro i 68 milioni di Francia, i 59 milioni dell’Italia e i 47 milioni della Spagna).
Claudia Treves
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