Sempre difficile reperire ingegneri, infermieri, informatici
Secondo uno studio di Unioncamere sono irreperibili ingegneri elettrotecnici, informatici, medici, insegnanti, farmacisti. La domanda di laureati in Italia è in aumento, rappresenta il 13,9% della richiesta di lavoro.
Situazione già vissuta in passato e che dopo la pandemia ha evidenziato una notevole accelerazione.
Sono 768mila i laureati che le imprese avevanpo previsto di assumere nel 2023 ma in un caso su due le difficoltà sono state considerevoli.
Quattro anni fa vi erano difficoltà a reperire solo un terzo dei laureati.
È quanto emerge da il Sistema informativo Excelsior, di Unioncamere e Anpal, che ha analizzato il dato relativo alla domanda di lavoro programmata dalle imprese nello scorso anno.
La motivazione prevalente per cui le imprese hanno difficoltà ad assumere personale qualificato riguarda il “gap di offerta”: il profilo è molto richiesto, ma non ci sono laureati disponibili sul mercato con determinate competenze.
Tra i professionisti vi sono gli ingegneri elettrotecnici (90,6%) e dell’informazione (80,7%), quindi infermieri e ostetriche (80,3%). Seguono cinque profili difficili da reperire in sette casi su dieci: i tecnici gestori di reti e di sistemi telematici, i farmacisti, gli specialisti in terapie mediche, i medici generici e i progettisti e amministratori di sistemi.
Altre due figure superano la soglia del 60% in termini di irreperibilità, analisti e progettisti di software e tecnici programmatori, mentre per gli ingegneri energetici e meccanici la difficoltà di reperimento si attesta al 59,3%.
Il 14% della domanda di lavoro delle imprese era destinato lo scorso anno ai laureati. Una quota elevata, che riflette l’upgrading tecnologico che stanno affrontando le aziende.
Va, comunque, messo in risalto che l’Italia è nelle posizioni basse della classifica europea per la percentuale di giovani che hanno completato un percorso di istruzione terziaria.
Da noi i laureati tra i 25 e i 34 anni sono il 29,2% mentre a livello europeo sono il 42%.
Per questo vanno sostenute e valorizzate tutte le forme di istruzione terziaria, dagli Its Academy, alle Università non solo quelle tradizionali ma quelle telematiche, che possono agevolare gli studenti lavoratori e i giovani che abitano lontano dalle sedi universitarie.
Le lauree più richieste si confermano quelle in economia con quasi 223mila inserimenti (29% della domanda di laureati). Al secondo posto ingegneria con i suoi diversi indirizzi, con 162mila assunzioni previste (21,1%).
Nelle posizioni alte della classifica si trova a sorpresa la laurea in Insegnamento e formazione (117mila inserimenti, il 15,2% della domanda totale).
Sono ricercati anche i laureati dell’indirizzo sanitario e paramedico (8,1%) e di quello scientifico, matematico, fisico e informatico (7,3%).
La distribuzione territoriale della richiesta di laureati vede prevalere Lombardia, Lazio, Emilia-Romagna, Campania, Veneto e Piemonte.
Le competenze digitali (in particolare l’utilizzo di tecnologie internet e la capacità di gestire e produrre strumenti di comunicazione multimediale) stanno diventando requisiti essenziali.
Le imprese richiedono digital skill al 69,4% dei laureati.
Tra le altre competenze tecnologiche la capacità di utilizzare linguaggi matematici e informatici e di gestire soluzioni innovative applicando tecnologie “4.0” (cioè quelle legate all’automazione industriale) vengono considerate essenziali rispettivamente nel 44,2% e nel 29,5% dei casi.
Ma sono sempre più numerose le aziende (42,3%) che cercano laureati con competenze specifiche sulla sostenibilità e il risparmio energetico.
Guglielmo d’Agulto
Commenti
Sempre difficile reperire ingegneri, infermieri, informatici — Nessun commento
HTML tags allowed in your comment: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>