La Corte dei Conti conferma le negatività del superbonus
Negli ultimi anni le diverse agevolazioni all’edilizia in Italia “hanno effettivamente contribuito al rilancio economico e al miglioramento dello stato degli edifici, ma non sono mancate le truffe, le indebite percezioni e, in particolare, per il cosiddetto ‘Superbonus’, che sconta agevolazioni fino al 110% ricadute assai negative sul bilancio dello Stato”.
Lo afferma il procuratore generale presso la Corte dei Conti, Pio Silvestri nella sua requisitoria in occasione dell’udienza a Sezioni riunite, sul Giudizio di Parificazione del Rendiconto generale dello Stato per l’esercizio finanziario 2023.
“Progressivamente la misura, originariamente prevista per gli interventi realizzati fino al 31 dicembre 2021, è stata estesa con effetti vieppiù incontrollati sul bilancio dello Stato – rileva -. Solo di recente sono state introdotte misure più stringenti per mitigare gli effetti negativi sulle finanze pubbliche, pur con la necessità di contemperare le aspettative di quanti si sono venuti a trovare in situazioni giuridiche governate da norme diverse, non avendo neppure completato i lavori iniziati”.
“Si può ben dire che gli effetti negativi di finanza pubblica di tali misure, che hanno assunto una dimensione macroscopica, sono ascrivibili all’ampliamento degli obiettivi dell’agevolazione e alle ripetute estensioni temporali della misura, che hanno, appunto, generato un aumento della spesa ben oltre le aspettative iniziali; ovviamente anche la diffusione di comportamenti fraudolenti – aggiunge Silvestri – ha contribuito ad ampliare gli effetti finanziari della misura”.
Infine, “non è un caso che, tra le motivazioni della procedura di infrazione” per eccesso di deficit, appena aperta dalla Commissione Ue sull’Italia “un peso rilevante lo abbia avuto proprio lo sbilancio degli oneri connessi al superbonus”.
Salvarico Malleone
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