2 agosto 1980 Bologna una strage che sanguina ancora
Erano gli anni del piombo rosso e del piombo nero, gli estremisti rossi e quelli neri seminavano odio e sangue un giorno sì e l’altro forse.
Strategia della tensione e della morte iniziata a Milano in Piazza Fontana con la bomba scoppiata nella Banca nazionale dell’Agricoltura il 12 dicembre 1969 che causò 17 vittime innocenti e decine di feriti.
Sino a metà anni Ottanta la delinquenza organizzata ideologizzata ha tenuto in scacco l’intero Paese sino a quando la politica ha smesso di tentennare e decise di affrontare a muso duro la teppaglia che sparava all’impazzata anche su quegli innocenti che si trovano nel posto sbagliato al momento sbagliato.
Come accadde alle 10,25 di quel sabato 2 agosto 1980.
Di seguito la dichiarazione del Presidente Sergio Mattarella in occasione del 44° anniversario della strage alla Stazione Centrale di Bologna.
«I morti, le immagini della Stazione di Bologna devastata, l’attacco feroce alla convivenza degli italiani, hanno impresso un segno indelebile, il 2 agosto 1980, nella identità della Repubblica e nella coscienza del popolo italiano.
La memoria non è soltanto un dovere ma è l’espressione consapevole di quella cittadinanza espressa nei valori costituzionali che la violenza terroristica voleva colpire e abbattere.
Con profondi sentimenti di solidarietà, quarantaquattro anni dopo l’attentato, ci uniamo ai familiari delle vittime e alla Città di Bologna, teatro di una spietata strategia eversiva neofascista nutrita di complicità annidate in consorterie sovversive che hanno tentato di aggredire la libertà conquistata dagli italiani.
A Bologna si consumò uno degli eventi più tragici della nostra storia repubblicana.
Una ferita insanabile, monito permanente da consegnare alle giovani generazioni unitamente ai valori della risposta democratica della nostra Patria, che hanno consentito il riscatto e, nell’unità della nostra comunità, la salvaguardia del bene comune».
la Redazione
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