L’AGE a caccia dei maxi debitori
Il fisco a caccia dei maxi debitori: un ufficio del riscossore ad hoc per recuperare i crediti dei contribuenti con importi iscritti a ruolo superiori a 250mila euro (il 2% del totale dei soggetti con cartelle).
Gli incassi riferibili tali contribuenti, pari al 2% del totale dei soggetti con cartelle, hanno rappresentato il 39% del totale riscosso nell’esercizio 2023.
In linea generale il riscossore risulta sempre più attivo, nel 2023 infatti il 66% delle cartelle notificate nel 2022, praticamente due su tre, è stato oggetto di una prima azione di recupero attraverso intimazioni, pignoramenti o preavvisi di fermo (+13% rispetto al 2022).
Questi sono i dati messi in evidenza nel rapporto di verifica dei risultati della gestione 2023 dell’agenzia delle entrate e dell’agenzia delle entrate riscossione in particolare nell’analisi dell’attività di recupero dei carichi notificati ai contribuenti.
Nel rapporto viene misurata la capacità dell’agente della riscossione di avviare celermente l’attività di recupero sul complesso dei crediti affidati dagli enti creditori e notificati ai contribuenti attraverso un indicatore calcolato come il rapporto tra il valore del carico sul quale è stata attivata una azione di recupero ed il valore del carico complessivamente affidato e notificato.
L’indicatore si forma escludendo il valore del carico sul quale non è stata svolta alcuna azione e che nel frattempo risulti sgravato o riscosso o che non risulti lavorabile perché sospeso o rateizzato.
Come azioni di recupero invece sono considerate i solleciti, gli avvisi di intimazione, i preavvisi di fermo, le comunicazioni preventivi di ipoteca, i pignoramenti, le insinuazioni e gli interventi in procedure promosse da terzi.
Partendo quindi dal totale dei ruoli notificati nel 2022 e pari a 106783 e togliendo da queste 25111 totalmente sgravate, sospese o rateizzate, restano 81672 cartelle, avvisi di accertamento e avvisi di accertamento esecutivi.
Di questi 81672 ruoli, 53904 sono quelli con azioni di recupero che hanno portato per 9146 cartelle il pagamento o uno sgravio e 44758 rilevano un residuo da incassate.
Rapportando quindi questi 53904 ruoli al totale di quelli emessi e rimasti insoluti pari a 81672 si arriva alla percentuale dell’indice di tempestività delle procedure di riscossione del 66%.
Le azioni che riguardano anche gli avvisi di accertamento (Ava) e gli avvisi di accertamento esecutivo (Ave) trasmessi nel 2022, hanno portato un incremento di 13 punti percentuali rispetto al 53% rilevato nel 2022
Come indicato nel rapporto di verifica l’indicatore nel 2023, sebbene le azioni di recupero abbiano avuto alcune limitazioni derivanti dall’introduzione della c.d. rottamazione-quater che interessando i carichi affidati fino al 30 giugno 2022 ricomprendeva una parte consistente del volume di carichi notificati nel corso dell’anno 2022, ha comunque recuperato una “discreta significatività” dopo il biennio 2021 e 2022.
Le azioni attivate nel 2023 sui maxi debitori senza considerare procedure numericamente non significative, hanno rappresentato il 28% del totale delle relativo a procedure cautelari su beni immobili (comunicazioni preventive di ipoteca e successive iscrizioni ipotecarie) ed il 41% del totale delle procedure di pignoramento, in cui sono ricompresi principalmente quelli sui conto corrente bancario e quelli per crediti per pagamenti della pubblica amministrazione segnalati ai sensi dell’art. 48-bis del dpr n.602/1973.
Arnaud Daniels
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