La privatizzazione del Mps prosegue ed entra Bpm
Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha completato con successo il terzo collocamento di azioni di Monte dei Paschi di Siena, segnando un passo decisivo nella privatizzazione della storica banca senese.
L’operazione ha visto la vendita del 15% del capitale di MPS, per un valore complessivo di 1,1 miliardi di euro.
A fare da protagonisti in questa fase cruciale sono stati Banco BPM, Anima e il gruppo Caltagirone che con le loro acquisizioni hanno consolidato la governance in mani italiane.
Il titolo MPS che ha registrato un premio del 5% rispetto al prezzo di chiusura in Borsa.
Banco BPM ha acquistato il 5% delle azioni per circa 530 milioni di euro, mentre il gruppo Anima, già azionista di MPS con l’1%, ha acquisito un ulteriore 3% per 219 milioni.
Insieme, le due realtà italiane controllano il 9% di MPS, diventando il secondo maggiore azionista dopo lo Stato.
L’operazione ha coinvolto anche il gruppo Caltagirone, che, attraverso la propria holding, ha rilevato un altro 3,5% di MPS.
Francesco Gaetano Caltagirone, già presente come azionista sia di Anima che di Banco BPM, rafforza così ulteriormente il suo peso all’interno del capitale della banca senese.
A completare il quadro, Delfin, la holding della famiglia Del Vecchio, ha acquisito anch’essa una quota del 3,5%.
La strategia di Banco BPM, guidato da Giuseppe Castagna, si inserisce in un contesto più ampio che riguarda l’offerta pubblica di acquisto su Anima, finalizzata al rafforzamento delle “fabbriche prodotto” del gruppo. In questa direzione, MPS riveste un ruolo strategico, in quanto primo distributore dei prodotti di Anima, dopo Banco BPM stesso.
La mossa, secondo Castagna, è perfettamente coerente con il piano di crescita e consolidamento del gruppo bancario e assicurativo.
Alessandro Melzi d’Eril, amministratore delegato di Anima, ha sottolineato come l’investimento in MPS rafforzi una relazione strategica consolidata negli ultimi 15 anni, con l’augurio di ampliare ulteriormente le opportunità di crescita.
L’operazione rappresenta un passo fondamentale per il futuro di MPS e per la creazione di un terzo polo bancario italiano, con una solida base di investitori italiani pronti a spingere la banca verso un futuro di maggiore autonomia.
Il Ftse Mib (+0,8%) è guidato da MPS, che guadagna terreno dopo la cessione del 15% da parte del Tesoro e l’acquisto del 5% dell’istituto senese da parte di Banco Bpm.
Una situazione che ha riacceso il risiko bancario.
Guglielmo d’Agulto
Commenti
La privatizzazione del Mps prosegue ed entra Bpm — Nessun commento
HTML tags allowed in your comment: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>