In Italia 694 auto ogni 1000 abitanti, ma non elettriche
Gli italiani amano le auto più dell’aria pulita: con 694 auto ogni 1.000 abitanti, siamo i campioni europei del traffico e dello smog dato che la media europea è di 571 auto ogni 1.000 abitanti.
Per di più questo dato non accenna a scendere, anzi: dal 2018, le immatricolazioni crescono dell’1,3% praticamente ogni anno mentre in Germania l’aumento è solo dello 0,7%, in Spagna dello 0,4% e in Francia appena dello 0,3%.
Praticamente ogni abitante italiano possiede in media 0,878 veicoli a combustibili fossili. Un dato in aumento rispetto al 2022 (0,873). Nelle città, però, la crescita è quasi ferma: 0,823 contro 0,822 dell’anno prima.
I capoluoghi metropolitani registrano valori più bassi (0,782 veicoli per abitante), ma al Sud i numeri restano alti. Messina e Catania superano 0,9 veicoli a combustibili fossili per persona. Al contrario, Milano e Venezia scendono sotto 0,7.
Rivoluzione green? In Italia sembra essere solo uno slogan: il 95% delle auto brucia ancora benzina, diesel o gas, mentre le elettriche praticamente non esistono.
La ripartizione è questa: 47,4% è a benzina, il 35,2% a diesel e il 9,9% è alimentato a gas. Le auto ibride sono solo il 6,9%, mentre le elettriche sono appena lo 0,6%.
Guardando nel dettaglio il dato delle auto elettriche, si può notare che nei comuni capoluogo, solo poche città come Milano, Bolzano e Trento superano l’1%. Le ibride sono un po’ più diffuse, ma non abbastanza da riuscire a incidere e fare la differenza.
Dal 2015 le auto a benzina sono calate solo di 0,8 punti percentuali l’anno e ancora più lento il calo dei diesel: appena 0,3 punti l’anno. Altro che rivoluzione green.
Dal 2019, le auto a basse emissioni sono aumentate, soprattutto grazie alle ibride. Tuttavia, la maggior parte di questo segmento è ancora composta da auto alimentate a gas o bi-fuel (9,9%), che comunque utilizzano combustibili fossili.
Le auto ibride, nel 2023, rappresentano solo il 6,9% del totale nei comuni capoluogo e superano il 10% solo in città come Varese, Milano e Bologna. In alcune città del Centro-Nord, però, le cose vanno meglio: le auto a basse emissioni superano il 25% in 11 capoluoghi, con Bologna tra i primi posti.
Il record spetta a Macerata, dove queste auto rappresentano il 28,8% del totale.
Le grandi città italiane sembrano dei grandi parcheggi a cielo aperto. Nel 2023, a Catania si registrano 815 auto ogni 1.000 abitanti, mentre a Reggio Calabria e Cagliari il dato supera le 700. La media nazionale nei comuni capoluogo è di 646 autovetture ogni 1.000 abitanti, ma con forti differenze tra Nord, Centro e Sud: 612 auto per 1.000 abitanti nei capoluoghi del Nord, 660 al Centro e 683 al Sud.
In Italia, ci sono città dove le strade sono praticamente un serpentone di auto. Tra i capoluoghi metropolitani, il tasso è mediamente più basso (609), ma nei capoluoghi di provincia sale a 687.
Le città con i tassi più alti sono Frosinone (841 auto per 1.000 abitanti), seguita da L’Aquila, Isernia, Potenza, Agrigento e Nuoro, tutte con oltre 800 auto.
Le città con i valori più bassi, sotto le 600 auto, sono Venezia, Genova, Milano, Trieste, Bologna e Firenze.
Meno autobus, più auto: al Sud il traffico soffoca perché i mezzi pubblici sono un miraggio. Nelle città dove il trasporto pubblico funziona meglio, circolano meno automobili. L’indicatore “posti-km per abitante” aiuta a capire perché: più è alto questo valore, più mezzi pubblici sono disponibili e utilizzabili dai cittadini.
Nei capoluoghi metropolitani, l’offerta media di trasporto pubblico è di 6.812 posti-km per abitante, e infatti le auto in circolazione sono meno. Nei capoluoghi di provincia, dove il dato scende a 2.343 posti-km per abitante, le auto sono molte di più.
Le differenze tra Nord e Sud sono ancora più evidenti. Al Nord, dove l’offerta media è di 6.085 posti-km per abitante, ci sono meno auto sulle strade. Al Sud, invece, con appena 1.972 posti-km per abitante, il trasporto pubblico è carente e le auto riempiono le città.
A Napoli più che guidare si fa lo slalom tra le quattroruote: 7.523 veicoli per ogni chilometro quadrato, il valore più alto tra le città italiane. In media, nei capoluoghi ci sono 3.970 veicoli per chilometro quadrato. Il valore più basso si registra a Lucca, con 1.647 veicoli per km².
Le città metropolitane hanno una densità media di 5.149 veicoli per km², molto più alta rispetto ai capoluoghi di provincia, dove la media è 3.224.
Al Sud, la situazione è particolarmente critica, con 4.540 veicoli per km², contro i 3.785 al Nord e i 3.734 al Centro.
Anche città come Torino, Milano, Palermo e Catania superano i 6.000 veicoli per km², segno che -per citare un film di Roberto Benigni, “Johnny Stecchino” – il problema è il traffico.
La densità veicolare tra l’altro è ance un indicatore chiave per capire l’impatto del traffico sulla qualità della vita urbana.
Più automobili in poco spazio significa strade bloccate, aria inquinata e una città che crolla nell’indice di vivibilità.
Sud, mare e… smog: mentre al Nord l’aria migliora, al Sud l’indice di inquinamento resta sopra i 130 punti. Nel 2023, l’indice di inquinamento delle auto nelle città italiane è sceso a 110,7, rispetto ai 138,1 del 2018.
Questo significa che le auto più inquinanti stanno diminuendo. Tuttavia, al Sud la situazione è molto diversa: l’indice è 133,6, contro 100,9 al Nord e 104,2 al Centro.
Questo indice misura quante auto vecchie e inquinanti, come quelle Euro 0 o Euro 3, ci sono rispetto a quelle a basse emissioni. Il valore ideale sarebbe 100, ma molte città del Mezzogiorno sono lontane da questo traguardo.
Catania ha l’indice peggiore con 163,5, seguita da Napoli, Palermo e Messina, tutte sopra quota 125.
Nel Centro-Nord, invece, la situazione è migliore. A Venezia, Torino, Firenze e Bologna, l’indice è sotto i 100, con un minimo di 86,2 per il capoluogo emiliano.
Claudia Treves
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